
La collocazione in via delle Vigne, oggi al civico 22, risale al XVII secolo ed è situata nell’area compresa dall’Addizione Erculea. Precedentemente la zona era denominata Orto degli ebrei. Venne parzialmente saccheggiato e le tombe distrutte dall’inquisizione. Alcuni marmi vennero poi utilizzati in monumenti cittadini. In particolare la colonna che attualmente regge la statua di Borso d’Este di fianco al volto del cavallo, davanti al Palazzo Municipale, è formata da marmi che provengono dal Cimitero ebraico di via delle Vigne e da altri cimiteri ebraici ferraresi. Attualmente le lapidi più antiche sono dell’Ottocento.
Anche se solitamente i visitatori entrano attraverso una piccola porta posta alla sua destra, l’importante portale in granito datato tra il 1911 e l’anno successivo, frutto del lavoro progettuale di Ciro Contini comprendente sia l’area cimiteriale che il portale stesso nonché probabilmente l’attigua casa del custode (disegnata da Pio Finzi), rientra nei lavori che la comunità ebraica gli commissionò prima dell’ottenimento da parte del Comune, nel 1910, delle aree ortive e dei finanziamenti necessari all’adeguamento. Il portale pare risentire dell’ascendenza dei monoliti egiziani, studiati durante il viaggio di nozze di Contini in Egitto nel 1911. Nel 1927, su progetto del geom. Nemo Agodi sotto la supervisione di Contini, fu costruita l’ampia camera mortuaria, vicina all’ingresso e sempre in granito ma di stile già più novecentista nel pronao.
Tra le personalità che riposano nel cimitero: Giorgio Bassani, Renzo Ravenna, il figlio Paolo e Pico Deodato Cavalieri.
Altri cimiteri ebraici a Ferrara
Il cimitero ebraico di via delle Vigne non è l’unico di Ferrara, anche se è il più importante. Sino al XIX secolo ne esisteva anche un altro, in via Arianuova, che in seguito è stato poco a poco dismesso. Tale cimitero era utilizzato dagli ebrei sefarditi. Vi è anche testimonianza di un’altra area di sepoltura nel Sesto di San Romano.